Venerdì 21 novembre 2025 PENSARE FUORI DAGLI SCHEMI

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MARKETS
PENSARE FUORI DAGLI SCHEMI

In un mercato che cambia spesso direzione, Expo Riva Schuh e Gardabags restano occasioni di incontro e business. Alessandra Albarelli racconta come le fiere affrontano le nuove sfide del commercio globale, tra digitalizzazione dei consumi, qualità dei prodotti asiatici e il ruolo crescente di Gardabags. Una conversazione sul futuro, guidata dalla consapevolezza che le regole di ieri non valgono più.


In un mercato globale che cambia forma a ogni stagione e affronta di continuo nuove sfide, Expo Riva Schuh e Gardabags restano un punto fermo: due piattaforme complementari, osservatorio privilegiato e luogo d’incontro per chi opera nel mondo delle calzature e degli accessori. Ne parliamo con Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi, che ci accompagna in una riflessione sulle dinamiche del settore e sulle evoluzioni future.

Perdura una situazione di mercato molto complicata. Dal vostro osservatorio e dai vostri continui contatti con gli operatori del settore quali prospettive si delineano per il 2026?

«Si intuisce un vero e proprio cambio di paradigma complessivo. Non si tratta più di aspettare che “riprendano le vendite” o che tornino i consumi legati a fattori tradizionali – come il clima, la stagione o le condizioni economiche. Oggi i consumi si muovono secondo logiche completamente nuove: incidono i canali digitali, la cultura del riutilizzo, l’usato di qualità. È un cambiamento profondo, sociale ed economico insieme. Le aziende che sapranno posizionarsi in modo equilibrato tra i diversi canali – fisico e online – continueranno a esistere e crescere; altre inevitabilmente scompariranno. Expo Riva Schuh risente meno degli effetti della crisi del dettaglio, ma ne osserva i riflessi: le aziende pianificano la partecipazione con maggiore selettività, scegliendo momenti dell’anno strategici, spesso legati alla collezione principale. È una selezione naturale del mercato ma, forse, anche un segno di maturità. Intanto, il dato positivo è che i visitatori programmano la presenza in fiera con anticipo: le registrazioni per le prossime edizioni di Expo Riva Schuh e Gardabags procedono bene e l’interesse resta alto, segno che la voglia di incontrarsi e fare affari è ancora viva.»


In un mondo che vira verso i regionalismi, le chiusure, il protezionismo quasi punitivo, Expo Riva Schuh e Gardabags sembrano una mosca bianca che ancora crede nell'apertura internazionale…

«Il mondo è sempre più globale, anche se le dinamiche d’acquisto tendono a valorizzare le macroregioni e i prodotti con identità territoriale. Ma il prodotto, in sé, resta globale. Negli ultimi vent’anni la qualità dei materiali, delle finiture e del design si è alzata ovunque: oggi i marchi asiatici, per esempio, portano sul mercato prodotti competitivi e innovativi, sia sul piano tecnico sia nei modelli di business.

Expo Riva Schuh e Gardabags rimangono i luoghi dove questo incontro tra qualità e competitività avviene concretamente. Negli ultimi anni anche il nostro modello fieristico è cambiato: selezioniamo in modo sempre più attento le aziende che possono offrire il prodotto giusto per il mercato europeo, facilitando così la connessione tra i mercati di produzione e quelli di consumo.
Le chiusure esistono, certo, ma non nel nostro comparto: chi sa produrre bene, con design e volumi adeguati, continua a resistere e spesso evolve, passando dal semplice sourcing alla creazione di brand propri. È una filiera che si sta trasformando ma che continua a respirare internazionalità.»


Il mercato continua ad accumulare e proporre sfide per chi opera nel settore degli accessori: quali risorse avete introdotto per supportare i produttori, i distributori e il retail?

«La direzione che stiamo prendendo si spiega bene prendendo ad esempio il lavoro fatto sul concept che ha condotto al debutto di Gardabags lo scorso giugno: mai partire dal voler riempire il quartiere fieristico di espositori, bensì procedere tenendo a mente le esigenze di chi vogliamo soddisfare, i compratori. Abbiamo studiato le interazioni di business fra produttori e retailer e identificato tre grandi categorie di compratori: chi cerca aziende per il sourcing, chi cerca fornitori di livello medio-alto (sourcing for bridge) e chi cerca brand già pronti per essere inseriti in collezione. 

Gardabags nasce per rispondere a queste tre esigenze, semplificando il lavoro dei buyer e velocizzando le decisioni d’acquisto. L’obiettivo è mettere in contatto diretto i compratori con produttori già abituati a lavorare con standard europei, riducendo le distanze tra domanda e offerta. In questo modo la fiera diventa un filtro, sia per paese che per qualità, tipologia di produzione e modello di business, che facilita la scelta e migliora la qualità degli scambi.»


Rimaniamo su Gardabags: come cambia, se cambia, dopo l'esperienza del debutto?

«Cresce. Non è più concentrata solo nel padiglione B, ma si estende anche al padiglione A, con l’obiettivo di ampliare e arricchire l’offerta. Abbiamo rafforzato soprattutto le aree dedicate al sourcing for bridge e ai brand, mantenendo al contempo la solidità del sourcing tradizionale.

Stiamo accogliendo nuove collettive di espositori: tra queste, una rappresentanza di aziende pakistane e una buona selezione di produttori latinoamericani, per citare solo due esempi. La crescita è qualitativa: la varietà e la coerenza dell’offerta sono ciò che rendono oggi Gardabags un riferimento per il settore.»


Ci avviciniamo alla chiusura del 2025, quali esperienze, lavorative e di business, l'hanno maggiormente colpita e quali spunti porterà nel prossimo anno?

«Porto con me la sensazione di un cambiamento profondo e veloce del mercato, che impone di ripensare tutto: strategie, tempistiche, modelli di lavoro. La Cina resta un punto di riferimento imprescindibile: anche in un contesto di difficoltà sia globale che interna, continua a mantenere la leadership, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento.

Il modello Cina mi conferma che nel nostro settore nulla è fermo, nulla è scontato. Le regole di prima non valgono più. Come fiere, dovremo continuare a interpretare il cambiamento, adattando il nostro modello e la nostra offerta. In fondo, il successo di Expo Riva Schuh e Gardabags sta proprio nel pensare fuori dagli schemi, restando fedeli alla propria vocazione internazionale.»


Fonte - Fotoshoe Magazine