Lunedì 15 marzo 2021 TRASFORMAZIONE DIGITALE, UN MUST PER IL SETTORE

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TRASFORMAZIONE DIGITALE, UN MUST PER IL SETTORE

È il tema più rilevante dell'anno e ad esso il marketspace di Expo Riva Schuh - Gardabags ha dedicato un approfondimento in un live talk affidato ad analisti e marketing trend setter internazionali per offrire concrete opportunità di business al settore.

Come si può affrontare la transizione al digitale cogliendo le migliori opportunità che le nuove tecnologie possono offrire per incontrare i mercati usciti rivoluzionati dalla pandemia? Quali sono gli strumenti migliori e come usarli per evolvere il business e intercettare in modo più efficace i consumatori? A queste domande cerca di dare risposta il live talk “Digital Transformation” ospitato in due parti (il 4 e 11 marzo 2021) sul marketspace Swapcard di Expo Riva Schuh - Gardabag. 

Joanna Lowry, senior consultant di WSGN esperta in strategie di design per i settori lusso, moda, beauty, vendita al dettaglio e lifestyle, assieme a Marcus Taubert, responsabile di Storever del gruppo M-Cube ed esperto di media digitali in-store, Alfredo Orobio Fondatore e Ceo di Awaytomars, piattaforma dei talenti del design più grande al mondo, ed Enrico Cietta, Fashion Economist e Ceo di Diomedea in veste di moderatore, affrontano questi temi offrendo soluzioni concrete e mostrando le esperienze di successo dei più innovativi business del mondo della moda.

Il digitale sta trasformando in modo dirompente l'industria fashion e tecnologie come Intelligenza Artificiale e Big Data, Augmented Reality e Virtual Reality, Automazione e Robotica, Blockchain, diventeranno sempre più importanti per la gestione del business e per intercettare i consumatori coinvolgendoli in una avvincente digital experience. La transizione ai nuovi modelli può spaventare per le sfide che comporta, tuttavia le opportunità da cogliere sono molte.

Partendo da case history di successo, Joanna Lowry identifica sei innovativi modelli B2B che stanno emergendo dal mercato digitale e che possono offrire utili spunti di riflessione alle aziende del settore. L'affermarsi di Smart Supply Chain, supportate da algoritmi powered by IA, possono, ad esempio, aiutare a mappare e gestire con maggiore efficienza la catena delle forniture e le scorte: è quello che hanno fatto giganti e-commerce come Alibaba e JD.com. Gli algoritmi predittivi permettono di targettizzare l'offerta, come hanno dimostrato esperienze come il Single Day di Alibaba. Il 3D Design, già molto popolare nell'industria fashion, si svilupperà ulteriormente permettendo di raggiungere il mercato con maggiore velocità ed evitando la sovrapproduzione, sostenendo anche l'ascesa di modelli di produzione on demand.  Le Virtual Collaboration, che nei mesi di lavoro in remoto, durante il lockdown, sono state una necessità, in futuro continueranno a massimizzare la produttività e la comunicazione. Gli Hyper-real showroom, modalità con la quale i major brand scelgono sempre più di presentare le loro collezioni, connetteranno i creativi con i buyer in modi sempre più innovativi. La tecnologia Blockchain amplierà le sue potenzialità anche nel retail marketing come utile supporto alla vendita.

Come si trasformerà invece la relazione B2C con il digitale? Joannna Lowry indica tre concetti chiave: l'utilizzo dell'AI di data analytics per creare una shopping experience di valore, la creazione di ambienti interattivi sostenibili e la diffusione di “digital human”.

In particolare, si affermeranno Livestream Shopping – già molto popolari sugli e-commerce cinesi - in cui sarà possibile ingaggiare un dialogo diretto con i consumatori attraverso le piattaforme social, così come l'utilizzo di Influencer 2.0, ovvero virtuali, come ad esempio Daisy di Yoox, che i brand utilizzeranno come loro ambassador. Il Virtual Wear è lo strumento che i big brand dell'industria fashion utilizzano per gli ambienti gaming che ha anche il pregio anche di essere più sostenibile in quanto virtuale: Moschino e Gucci sono stati antesignani in questo campo. L'inclusività è un tema focus del rapporto con il consumatore: ad esempio, la piattaforma Asos propone già un'offerta che riflette diverse etnie, forme fisiche, etc. non lasciando indietro nessuno. Ma non basta: le piattaforme utilizzeranno interfacce di personalizzazione basate sull'IA per dare una risposta personalizzata agli utenti, ma anche gli store potranno beneficiare di questa tecnologia grazie ad app interattive che da un lato possono offrire un'assicurazione anti-Covid (visto che non richiedono contatto), dall'altro possono aiutare a gestire efficacemente le scorte. I negozi saranno sempre più modellati come showroom interattivi, powered by social media e tecnologia, come già accade nei Nike Rising store dove si può fare shopping indipendente, anche vedendo il fitting delle scarpe sul proprio smartphone. Infine, gli Showcase virtuali, diventati realtà con la pandemia, saranno sempre più utilizzati per presentare prodotti e collezioni. Un esempio è Prada che per la SS21 ha preferito questa modalità al posto del tradizionale fashion show, illustrando i contenuti della sua collezione attraverso tante e differenti presentazioni multiple.

E il Brick&mortar? Sarà sempre più phygital nel futuro, ne è convinto Marcus Taubert: “il viaggio dei consumatori non inizia nello store, ma dal loro divano – spiega – con un ingaggio tramite i social media, il click & collect... bisogna catturare l'attenzione del cliente on line per poi attirarlo nello store”. Una volta in negozio, la chiave del successo è utilizzare gli strumenti digitali per offrire al consumatore una esperienza coinvolgente affidandosi a “campagne promozionali, social media communication, touch point, cataloghi digitali, vetrine digitali... - aggiunge l'esperto - come Benetton che ha sviluppato l'architettura dei suoi nuovi store su strumenti digitali: screen, digital façades, touch tables, oppure Bally con i suoi digital mirror, i lookbook interattivi, i video motion”.

Anche il design delle collezioni si rivoluzionerà nel nuovo mondo digitale, come dimostra l'esempio dell'innovativa piattaforma di co-creating Awaytomars: “Fondata nel 2015, è un'esperienza nuova, mai vista prima e collegata allo zeitgeist attuale, che rivoluziona il mondo della moda – spiega Alfredo Orobio –. Dallo sketch al mercato, i designer possono proporre le loro idee, condividerle, co-creare i loro capi e vederli realizzati, il tutto coinvolgendo nel processo creativo anche i consumatori”. Con 20mila designer da 93 paesi, Awaytomars ha già sviluppato 15 collezioni co-create e 500 capi co-creati, dando vita anche a collaborazioni con brand importanti come, tra gli altri, Missoni, The Woolmark e Melissa.

In conclusione, dei talk, gli esperti raccomandano alle aziende di puntare senza indugi su un approccio omnichannel, sull'implementazione delle nuove tecnologie come IA/VR pensando a come impiegarle in modo strategico nella propria attività, sia nella prospettiva B2B che B2C, adattandole al proprio modello di business, prodotto e dimensione di scala dell'azienda.

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