Mercoledì 16 novembre 2022 PERCHÉ LA TRACCIABILITÀ È UN TEMA CRUCIALE DI SOSTENIBILITÀ

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PERCHÉ LA TRACCIABILITÀ È UN TEMA CRUCIALE DI SOSTENIBILITÀ

Affinché la sostenibilità non rimanga solo un bel progetto ma si concretizzi, la responsabilità riguardo il ciclo di vita del prodotto deve essere condivisa da tutti gli attori della supply chain, anche dai consumatori. Ne abbiamo parlato con Ellen Schmidt-Devlin.


L’edizione di giugno 2022 della fiera di Riva del Garda e il ciclo di incontri e speech di Expo Riva Show & Gardabags hanno avuto come focus primario la tracciabilità, elemento indispensabile affinché si concretizzino i progetti di sostenibilità delle aziende.

“Nonostante sembrino argomenti già molto trattati, i concetti di sostenibilità e tracciabilità sono  complessi e non ancora così diffusi come dovrebbero affinché avvenga una vera trasformazione nell’industria della moda”, dichiara Ellen Schmidt-Devlin, parte del Comitato Scientifico di Expo Riva Schuh in qualità di Sourcing Expert. E aggiunge: “Ecco perché è bene che se ne parli, soprattutto durante un evento come Expo Riva Schuh che raccoglie espositori, buyer e distributori provenienti da tutto il mondo e che, per questo, riesce a fare da cassa di risonanza per temi di importanza globale”.

Durante la scorsa edizione sono state selezionate e invitate in fiera, all’interno del progetto dell’Innovation Village, dieci start-up. Hanno portato le loro idee su come tracciare l’impatto che le aziende hanno sull’ambiente e con lo scopo di trovare il modo per portare valore a produttori, distributori e oltre, fino ai consumatori. La tracciabilità è un modo per far sì che ogni prodotto conservi e racconti la sua storia: chi lo produce, con quali materie prime, qual è il percorso che fa da quando viene creato a quando finisce nelle mani dei consumatori.

“Dobbiamo fare in modo di rendere ogni consumatore consapevole e responsabile delle proprie scelte di acquisto, informandolo con precisione riguardo la provenienza dei prodotti che acquista”, continua Ellen Schmidt-Devlin. “Affinché sostenibilità e tracciabilità si concretizzino davvero la responsabilità della vita del prodotto deve essere accolta e condivisa da tutti coloro che fanno parte della catena del valore, quindi da produttori, distributori e brand, fino agli acquirenti”.

Oggi, sussistono fin troppe modalità di gestione della sostenibilità all’interno delle aziende. Quello che servirebbe è una maggiore standardizzazione che aiuti nella regolamentazione, nella definizione e nel raggiungimento di obiettivi comuni. Afferma Ellen Schmidt-Devlin: “Un evento come quello di Riva del Garda può contribuire alla definizione di uno standard e aiutare il resto del mondo a muoversi in un’unica direzione e a superare di concerto i problemi emergenti. Per esempio, quelli del sourcing e delle spedizioni”.

Nei primi sei mesi dell’anno l’approvvigionamento e il delivery sono diventate le preoccupazioni principali per la supply chain. I costi in continuo aumento hanno reso sempre più urgenti per le aziende delle strategie alternative per la gestione dei processi di business. “La cosa positiva è che, per ovviare a questi problemi, e per andare verso una semplificazione del sourcing, stanno sviluppando sempre di più un approccio che prevede l’utilizzo delle materie prime locali”.

A differenza di qualche anno fa, la sostenibilità non è più vissuta dalle aziende come una semplice  possibilità, bensì come un dovere, il principio secondo cui agire a favore di una svolta green che sarà il valore discriminante per le imprese che desiderano continuare a essere competitive nel mercato. “Le aziende si devono preparare sin da ora per riuscire a rispondere e soddisfare le esigenze emergenti in termini di sostenibilità”, conclude Ellen Schmidt-Devlin.