A Expo Riva Schuh calzatura è sinonimo di creatività
Consolidata fucina di idee e tendenze, Expo Riva Schuh si è distinta anche a giugno 2019 per il suo importante potenziale creativo. Tanti, tantissimi gli spunti proposti negli oltre 1400 stand della fiera dove colori, materiali, conoscenze e tradizioni hanno dato origine a esperienze di successo come quella presentata da Marco Rinaldi, Responsabile Commerciale per l’area Asia e Scandinavia di Mito by Caterina Firenze.
“Il modello upside down heel nasce da un’idea tanto semplice quanto tecnicamente complessa: stravolgere le regole e realizzare calzature confortevoli dalle forme inconsuete. – racconta Marco – Il brevetto di questo campione, che si caratterizza per il fatto di avere il tacco fissato sopra la suola, è nato all’interno del calzaturificio della mia famiglia dove è rimasto segreto per quasi due decadi. Pochi anni fa l’azienda ha deciso di ridare nuova vita al progetto concretizzando un’idea datata, ma ancora squisitamente attuale.”
Con questa filosofia Mito by Caterina Firenze inizia a produrre upside down heel in Spagna: l’obiettivo è dichiaratamente quello di realizzare calzature con il tacco fissato sopra la suola con una colla in termoplastica promuovendo, con l’aiuto di stampi dalle forme fittizie, una nuova concezione di calzatura capace di coniugare design e vestibilità. Una linea chiara quella dell’intraprendente azienda toscana che, in occasione della 92a edizione, ha ricevuto l’apprezzamento dei buyer registrando proposte d’ordine per oltre 10.000 paia solo per questo modello.
Ulteriore plus di un prototipo che tra design italiano, manifattura spagnola e gusto internazionale rappresenta la volontà del settore della calzatura di volume di continuare a progredire con soluzioni trendy e al contempo future-oriented, è la sua vicinanza al tema della sostenibilità. La selezione di materiali al vegetale, infatti, testimonia da un lato il crescente interesse per le dinamiche ambientali e dall’altro la costante ricerca di una nuova idea di confort che, sorprendentemente, passa proprio dal primordiale rapporto tra uomo e natura.