Montag, 13. Februar 2023 COSA ASPETTARSI NEL PROSSIMO BIENNIO

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COSA ASPETTARSI NEL PROSSIMO BIENNIO

Come evolveranno le filiere produttive nei prossimi due anni. Le considerazioni di Enrico Cietta, Presidente del Comitato Scientifico di Expo Riva Schuh & Gardabags


«L’incertezza in cui abbiamo vissuto negli ultimi due anni, causata dalla pandemia, ci accompagnerà anche per il prossimo biennio, ma sarà di segno diverso e metterà a tema nuove problematiche con cui il settore calzature dovrà confrontarsi». È il pensiero  di Enrico Cietta, Presidente del Comitato Scientifico di Expo Riva Schuh & Gardabags, che ha illustrato l’evolversi delle filiere produttive internazionali.

L’analisi di Cietta prende il via dai dati registrati dal mercato internazionale nell’ultimo triennio. La produzione mondiale in volume si attesta nel 2021 sulle 22.211 milioni di paia, dopo essere scesa a 20.475 milioni di paia in tempo di Covid,  rimanendo ancora lontana dalle 24.279 milioni del 2019.

Una fotografia del settore in cui non sono mutate solo le cifre, ma anche alcuni equilibri. La Cina, pur rimanendo capofila internazionale, ha registrato una perdita di produzione pari a 1,5 miliardi di paia e una perdita di 1,8 miliardi di paia esportate.  Un decremento iniziato ancor prima del fenomeno pandemico e che delinea una situazione tesa a delocalizzare porzioni di produzione così come a destinarne una buona parte al mercato interno.

Un movimento che ha permesso ad altri paesi asiatici di migliorare le proprie performance. Il Vietnam, infatti, ricopre oggi una quota di produzione mondiale in volume del 6,1% (nel 2017 era del 4,7%); il Pakistan registra un 2,3% (1,7% nel 2017);  le Filippine 0,8% (contro lo 0,2% del 2017). In crescita anche l’India, che segna +191 milioni di paia andando a conquistarsi l’11,7% di quota di mercato, e la Turchia +147 milioni di paia (2,5%) la quale ha tratto enorme vantaggio dalla vicinanza  con il mercato europeo e dalla possibilità di rappresentare una valida alternativa per superare i problemi legati alla logistica.

Questo rinnovato panorama internazionale dovrà confrontarsi con le incertezze del prossimo biennio. I punti di criticità, secondo Cietta, potrebbero essere rappresentati dalla discontinuità della filiera produttiva cinese, così come dalla bassa crescita  economica mondiale che ormai tutti gli organismi internazionali si aspettano.

Segnali di ottimismo, ma pur sempre di incertezza, si ritrovano invece nella forte selezione delle aziende avvenuta in questi anni, che consegna oggi un paesaggio produttivo più solido e stabile, oltre alla differenziazione delle fonti di approvvigionamento,  aspetto ormai consolidato.


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